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Le Imprese Alimentari Domestiche (IAD) rappresentano una realtà in crescita nel panorama italiano.
Queste aziende consentono la preparazione e la vendita di una vasta gamma di prodotti alimentari direttamente dalla propria cucina di casa, senza dover sostenere i costi elevati di un tradizionale locale commerciale.
Tuttavia, l'apertura e la gestione dell’attività sono soggette a specifici requisiti normativi e di sicurezza alimentare che è fondamentale conoscere.
In questo articolo, esploriamo quali sono i requisiti chiave, la normativa applicabile e le procedure HACCP da seguire per avviare e mantenere in regola un'impresa alimentare domestica.
Normativa prevista per le IAD
Le imprese alimentari domestiche sono soggette a specifiche normative in materia di sicurezza alimentare e igiene dei prodotti.
I principali regolamenti di riferimento sono:
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Regolamento CE 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari
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Regolamento CE 1169/2011 sull'informazione alimentare ai consumatori
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Regolamento CE 178/2002 che stabilisce principi e requisiti generali della legislazione alimentare.
Queste norme stabiliscono i requisiti da rispettare per preparare, conservare e commercializzare alimenti, al fine di garantire la sicurezza e la salubrità dei prodotti per i consumatori.
Nonostante l'assenza di una legge specifica dedicata alle imprese alimentari domestiche, queste attività devono comunque attenersi alle disposizioni previste dalla normativa generale in materia di igiene e sicurezza alimentare.
Per chi avvia un'attività alimentare domestica, è inoltre obbligatorio seguire un corso HACCP e predisporre un Manuale di autocontrollo HACCP.
Il corso HACCP è fondamentale per avere una formazione completa sulle procedure per identificare, valutare e controllare i pericoli legati alla sicurezza alimentare. Durante il corso, i partecipanti apprendono come analizzare i potenziali rischi biologici, chimici e fisici, determinare i punti critici di controllo, nonché implementare azioni correttive e verificare l'efficacia del sistema HACCP.
In Italia, le modalità previste per la formazione possono cambiare in base alla regione.
Questo significa che i requisiti specifici per la formazione possono variare da una regione all'altra, con alcune regioni che potrebbero richiedere moduli aggiuntivi o specifici approfondimenti basati sulle caratteristiche locali.
La normativa prevede inoltre l’obbligo di rinnovare periodicamente l’attestato HACCP.
Il Manuale di autocontrollo HACCP, invece, è un documento essenziale che descrive tutte le informazioni relative al sistema HACCP implementato. Deve includere:
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Descrizione dell'impresa - informazioni generali sull'azienda, inclusi i prodotti offerti e i processi di produzione.
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Analisi dei pericoli - identificazione e valutazione dei rischi biologici, chimici e fisici associati ai processi alimentari.
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Identificazione dei CCP - punti critici di controllo lungo il processo produttivo dove possono essere applicate misure per prevenire o eliminare i pericoli.
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Procedure operative - dettagli sulle pratiche e i protocolli operativi per garantire la sicurezza alimentare.
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Limiti critici e azioni correttive - parametri di sicurezza da rispettare e azioni da intraprendere in caso di deviazione dai limiti stabiliti.
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Procedure di verifica - metodi e frequenza con cui viene verificata l'efficacia del sistema HACCP.
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Documentazione - registro accurato delle attività svolte, inclusi i controlli effettuati, le azioni correttive intraprese e i risultati delle verifiche.
Questo documento serve come guida operativa e deve essere mantenuto aggiornato per garantire la conformità alle normative e la protezione dei consumatori.
Deve essere redatto da consulenti esperti, quindi ti consigliamo di rivolgerti a noi per avere la certezza che sia tutto in regola.
Cosa si può vendere in una IAD
Le attuali disposizioni normative consentono alle imprese alimentari domestiche di mettere in commercio diversi prodotti alimentari.
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Dolci e torte - prodotti di pasticceria, sia freschi che secchi, come biscotti, torte nuziali, cupcake, e dessert vari.
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Menù completi tramite servizi di catering - preparazione di pasti completi per eventi speciali, pranzi aziendali, feste private, con menù personalizzati che possono includere antipasti, primi, secondi e contorni.
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Prodotti tipici regionali o locali - come formaggi, salumi, pane, e piatti tipici regionali.
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Alimenti pronti - pasti già preparati e pronti per il consumo, come piatti pronti da riscaldare, insalate fresche, e pasti completi confezionati.
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Conserve e confetture - marmellate, gelatine, sottaceti, salse, e conserve varie, preparate secondo le tecniche di conservazione domestica.
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Bevande non alcoliche - succhi di frutta, frullati, bibite artigianali, tè freddo, e altre bevande analcoliche preparate in casa.
Indipendentemente dalla selezione dei prodotti, è fondamentale indicare chiaramente l'ambito di attività nella SCIA - Segnalazione Certificata di Inizio Attività - al momento dell'apertura dell'impresa.